Che la pratica sportiva contribuisca al benessere della persona è ormai comprovato: lo sport migliora la qualità della vita e, per alcuni tumori, riduce il rischio di recidiva. Il policlinico Gemelli ha avviato uno studio già dal 2016 per studiare in particolare i benefici del gesto tecnico del canottaggio in donne operate per tumore al seno, in conclusione dei protocolli di cura. Il canottaggio è infatti fra gli sport più indicati per integrare la terapia convenzionale: il contatto con la natura, il gesto tecnico armonico, simmetrico e modulabile, lo spirito di squadra e il coordinamento necessario tra gli atleti di un equipaggio e allo stesso tempo un profondo contatto con se stessi sono tutti elementi che aiutano a ritrovare un benessere generale e un equilibrio con il proprio corpo, con gli altri e con l’ambiente circostante. La completezza del gesto tecnico della voga, infatti, interessa tutti i distretti muscolari, rendendo la pratica del Canottaggio idonea e funzionale al recupero post oncologico e preventiva in pazienti a rischio linfedema. Infatti, nonostante in passato l’attività fisica svolta con gli arti superiori fosse sconsigliata per le donne operate al seno, studi più recenti hanno dimostrato che l’esercizio fisico aerobico o di resistenza ha un ruolo protettivo rispetto al rischio linfedema.
Il canottaggio, quindi, costituisce un’occasione concreta per il miglioramento del proprio stile di vita durante e dopo i trattamenti oncologici, salvaguardando la qualità di vita ed il benessere psico-fisico.
Con questa finalità, Il Cesto di Ciliegie promuove il progetto “In the Pink – vincere il tumore a colpi di pagaia”, attivato insieme alla Mutina Canottieri. L’attività, chiamata Dragon Boat, e nata da uno studio rivoluzionario condotto dal dott. Don Mackenzie, viene svolta presso la sede nautica della società Canottieri Mutina 1930 ASD ai laghi Curiel di Campogalliano.
Per informazioni e dettagli: info@ilcestodiciliege.it