Un vaccino contro il tumore al seno?

La sfida è molto ambiziosa: creare un vaccino in grado di generare una risposta immunitaria contro la proteina tumorale Her2, presente in circa il 25-30% dei carcinomi mammari. Un nuovo studio pubblicato dai ricercatori della University of Washington School of Medicine ha presentato i risultati della prima fase di test sulle persone di un vaccino sperimentale che potrebbe essere utilizzato per trattare diverse forme tumorali del seno. Al momento si tratta ancora di una sperimentazione e questa prima fase ha solo dimostrato la sicurezza del farmaco sulle persone.

I ricercatori hanno verificato se il vaccino sperimentale fosse in grado di contrastare la proteina Her2 e generare una risposta immunitaria. Tale proteina si trova sulla superficie di molte cellule ma nel 30% dei tumori al seno è sovra-prodotta in quantità fino a centro volte quella normale: ecco il nome dei tumori “Her2-positivi” che risultano essere più aggressivi e con più probabilità di recidive. La sovrapproduzione di Her2, però, innesca anche una reazione immunitaria, chiamata immunità citotossica, che può essere benefica: le pazienti che sviluppano questa reazione hanno meno probabilità di recidivare e più probabilità di sopravvivere.

Al fine di provocare una risposta immunitaria citotossica più forte, i ricercatori hanno progettato un vaccino “a dna” che, una volta iniettato, viene assorbito dalle cellule che iniziano a produrre la proteina codificata nelle istruzioni e successivamente la presentano al sistema immunitario per generare una reazione immunitaria citotossica.

Questa prima fase dello studio, durato 10 anni e a cui hanno partecipato 66 donne con tumore al seno metastatico, ha dimostrato che il vaccino è molto sicuro. Gli effetti collaterali riscontrati in circa la metà delle pazienti sono stati principalmente arrossamento e gonfiore al sito di iniezione, febbre leggera e sintomi simil-influenzali. In pratica il vaccino ha generato la risposta immunitaria citotossica desiderata senza gravi effetti collaterali. Dopo dieci anni, l’80% delle pazienti campione è ancora in vita, contro una sopravvivenza media del 50% ai cinque anni per il carcinoma mammario Her2.

I risultati aprono dunque la strada ad uno studio clinico di fase 2 che allargherà il campione per testare ancora meglio l’efficacia.

È possibile trovare un estratto dello studio, a questo link