Crioablazione: rimuovere il tumore senza bisturi

L’Istituto Europeo di Oncologia ha dato il via a “PRECICE”, uno studio sulla crioablazione per la rimozione del tumore al seno senza bisturi. La crioablazione è una tecnica consolidata che usa temperature molto basse per distruggere i tessuti e può essere eseguita con un approccio percutaneo con la semplice anestesia locale.
Lo studio PRECICE, promosso dall’Istituto Europeo di Oncologia e sostenuto dalla Fondazione Veronesi, sta reclutando oltre 200 pazienti di più di 50 anni con tumore mammario di piccole dimensioni (fino a 15 mm di diametro) a basso rischio. Le pazienti candidabili saranno inserite nel percorso terapeutico standard – con radioterapia e chemioterapia adiuvante se necessaria – ma la rimozione del tumore avverrà senza tagli chirurgici, permettendo alle pazienti di tornare a casa il giorno stesso del trattamento senza cicatrici né protesi. In sintesi, questa procedura prevede di raggiungere il tumore con una sonda grande quanto un ago, sotto la guida di un ecografo; raggiunto il bersaglio, la sonda rilascia la sua carica refrigerante, che può arrivare a  -190 gradi, distruggendo il tumore e i suoi margini. Molti studi hanno già confermato la capacità di questa tecnica di ottenere un esito paragonabile a quello chirurgico, ma con un miglior risultato estetico, minori complicanze e costi estremamente contenuti.
Recentemente una sperimentazione americana che ha coinvolto donne con tumore di piccole dimensioni e a basso rischio, ha registrato risultati molto promettenti. La crioablazione ha determinato un’assenza di recidiva di malattia a cinque anni nel 94% delle pazienti, dimostrando che questa tecnica può rappresentare un’alternativa valida e meno invasiva della chirurgia tradizionale.
In Italia l’Istituto Europeo di Oncologia è pioniere nella sperimentazione sulla crioablazione. “Per curare in modo conservativo  – dice Franco Orsi, direttore della Radiologia Interventistica IEO  – sono necessarie due condizioni: una diagnosi precocissima e strumenti mininvasivi capaci di cogliere il vantaggio di intercettare un tumore estremamente piccolo. La tecnica della crioablazione – continua – è uno di questi strumenti ed è sicuramente fra i più innovativi. Con questo primo studio italiano vogliamo dimostrare che l’uso della crioablazione percutanea nel trattamento del carcinoma mammario a basso rischio non è inferiore rispetto alla chirurgia. L’ipotesi scientifica è che la crioablazione in casi selezionati sia la giusta alternativa all’approccio chirurgico perché, a parità di efficacia, assicura alla paziente una migliore qualità di vita (ridotta morbidità, non necessità di anestesia generale, migliori risultati cosmetici) e un conseguente minor impatto psicologico così come un miglior rapporto costo/beneficio”.