Può apparire strano, ma, sia pure raramente, il cancro al seno può colpire anche gli uomini. Una eventualità diventata nota dopo che Vittorio Feltri ha divulgato la notizia del suo intervento per un carcinoma al seno. Anche se ci troviamo di fronte ad 1 caso maschile su 100 diagnosticati, neanche gli uomini devono trascurare i caratteristici campanelli d’allarme di questa malattia, principalmente la comparsa di un nodulo nella mammella, come nelle donne, o, in alcuni casi una lieve deformazione del capezzolo e fuoriuscita di piccole quantità di sangue.
Non è necessario invece effettuare periodiche mammografie (fondamentali per le donne), vista la rarità dei casi, ma anche perché la conformazione della ghiandola mammaria maschile, essendo omogenea e quindi di dimensioni ridotte, consente di individuare subito un eventuale nodulo.
In presenza di un nodulo, l’uomo deve subito rivolgersi al proprio medico di famiglia che lo indirizzerà al senologo per gli accertamenti del caso: ecografia e mammografia che stabiliranno l’opportunità o meno della biopsia per analizzare il nodulo e comprenderne la natura. In caso di tumore, seguirà l’intervento chirurgico per asportare la ghiandola mammaria e il cosiddetto “linfonodo sentinella”, che si trova nel cavo ascellare. Questo linfonodo è il primo a cui può arrivare il carcinoma mammario. Per la cura, raramente si ricorre alla radioterapia o alla chemioterapia: la terapia prevede solitamente la somministrazione del tamoxifene, un farmaco che contrasta l’azione nociva degli estrogeni sulla ghiandola mammaria. Infatti il cancro al seno è spesso collegato agli estrogeni, i cui alti livelli in un uomo possono essere determinati dall’obesità, in quanto i depositi adiposi producono estrogeni. Riguardo le cause del tumore al seno negli uomini, ha il suo peso anche la familiarità per questo tipo di carcinoma, come del resto anche per le donne.
Non ci rimane che ricordare come sempre, l’importanza della prevenzione e dei corretti stili di vita!