“L’attività fisica lavora nello stesso senso delle tradizionali terapie oncologiche, supportandole ma anche controbilanciandole”
Lo afferma la professoressa Daniela Lucini, direttrice della scuola di specializzazione in Medicina dello Sport e dell’Esercizio Fisico presso l’Università degli studi di Milano e direttrice dell’Istituto Auxologico Italiano dell’Unità Operativa di Medicina dell’Esercizio Fisico, durante un’intervista rilasciata all’associazione Europa Donna. É risaputo infatti che molte terapie contro il tumore al seno hanno effetti collaterali che influiscono sulla forma fisica delle pazienti, quali ad esempio l’aumento di peso o la perdita di forza muscolare. Ecco quindi che l‘attività fisica può essere di aiuto per contrastare o per lo meno tenere sotto controllo questi effetti collaterali. La dottoressa Lucini sottolinea poi un altro aspetto non meno importante e cioè il positivo impatto psicologico dell’esercizio fisico, in quanto l’attenzione al proprio stile di vita è un supporto fondamentale nel percorso di cura.
Non tutte le discipline sono adatte per le donne che affrontano questo percorso: quelle più indicate sono le attività che coinvolgono tutto il corpo e che non eccedano nell’intensità. L’ideale? Una camminata veloce praticata tutti i giorni. Ancora meglio, però, rivolgersi al proprio specialista che, valutando il quadro clinico complessivo, sarà in grado di consigliare l’attività adatta al proprio caso.